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  San Cono
 
San Cono

Già facente parte del feudo della contea di Grassuliato, nell'attuale contrada di Salomone in territorio di Mazzarino, il feudo di "Dainamare e Santo Cono" dopo alterne vicende che lo videro proprietà delle più importanti famiglie nobiliari isolane, passò a Don Ottaviano Trigona di Piazza Armerina, il cui primo provvedimento fu quello di popolarlo, ottenendo il 12 febbraio 1785 dal Vicerè Domenico Caracciolo, la "licentia populandi". Il paese, secondo una tesi sostenuta da Carlo Incudine, pare abbia assunto questo nome per il fatto che il feudo era prima posseduto dalla famiglia Santapau, parenti del Santo Cono. Dal giugno del 1883 il marchese Trigona incominciò a cedere in enfiteusi case ed appezzamenti di terreno ai nuovi abitanti che ne facevano richiesta. Intanto a causa di contrasti tra la concezione feudale della proprietà sostenuta dai discendenti dei Trigona e la nuova Costituzione che il Regno delle due Sicilie si era data, San Cono dal 1842 al 1859 venne aggregato a San Michele di Ganzaria per la "tutela amministrativa". Superata questa triste ed oscura fase della storia locale, primo sindaco del nuovo comune fu Gaetano dell'Aia, mentre primo podestà con l'avvento del fascismo fu Giuseppe Fraggetta seguito da Michelangelo Franchino. Durante la prima fase del fascismo i "massari" socialisteggianti si opposero ai "mastri" sostenitori della nuova ideologia. Le prime elezioni democratiche videro sindaco il maestro Gianbattista Caponetti.
 
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